Alessandro Borganti, Presidente di Libertà in Testa intervista Youssef Siher dopo la sua elezione a membro del Senato Accademico dell’Università Statale di Milano con ben 429 preferenze!

Come primissima cosa, a lui va un grande in bocca al lupo da tutta l’associazione per l’avventura che ha appena iniziato: di seguito trovate la trascrizione dell’intervista che abbiamo realizzato e, più in basso, il video completo su YouTube.

Intervista a Youssef Siher

Alessandro Borganti: caro Youssef, una prima domanda per conoscerti; qual è il tuo background dal punto di vista familiare, dal punto di vista degli studi?

Youssef Siher: prima di tutto sono uno studente della Statale. Sono nato in provincia di Brescia da genitori marocchini; lì ho vissuto , ho studiato e fatto il liceo. Poi sono venuto a Milano per continuare i miei studi in Scienze della Comunicazione in triennale e adesso ho iniziato la magistrale in Scienze Politiche e di Governo.

AB: volevo anche sapere se ti fossi mai dedicato alla rappresentanza studentesca o se hai iniziato adesso, puntando subito al Senato Accademico?

YS: personalmente, sono sempre stato attratto dal mondo della rappresentanza studentesca fin dalle superiori; non mi ero però mai messo in gioco un po’ per paura ed un po’ perché pensavo di non avere i giusti attributi.

Invece, in università, dopo la triennale, mi sono detto che, probabilmente, anche io avrei potuto dare il mio contributo portando un valore aggiunto alla comunità studentesca: da circa un anno e mezzo ho infatti iniziato a collaborare con i ragazzi di UniLab e da lì è partita questa avventura.
Si potrebbe dire che io abbia “poca esperienza” ma sono davvero pronto a dare il massimo e non vedo l’ora di dare una mano a migliorare la mia comunità studentesca, migliorando, nel percorso, anche me stesso.

AB: hai appena citato UniLab, che è una delle liste studentesche più importanti nel panorama universitario italiano. Come mai hai scelto proprio UniLab e che caratteristiche ha?

YS: all’inizio, non avendo molta esperienza, non ho scelto UniLab per un motivo ben preciso ma perché questa lista in particolare offriva opportunità a tutti gli studenti ed anche ad un ragazzo come me che mi ero appena messo in gioco.

Di per sé UniLab è una lista apartitica, laica e indipendente: ci definiamo come una “student’s union” piuttosto che come una lista politica come tante altre in Italia. Insomma, ci piace definirci una “lista fatta da studenti, per gli studenti” che porta la parola di tutta la componente, piuttosto che di una sola parte degli studenti della Statale di Milano.

AB: visto che siamo sempre in aria di campagna elettorale, mi piaceva sapere quali fossero stati gli argomenti portati avanti da UniLab in questa campagna elettorale per il Senato Accademico; su cosa avete puntato?

YS: gli argomenti principali che abbiamo portato sono stati tre a mio modo di vedere.

Questi sono i tre punti che da sempre UniLab porta avanti ma, in questa occasione, sono davvero diventati i cavalli di battaglia della nostra campagna elettorale.

AB: un’ultima curiosità, abbiamo detto all’inizio di questa intervista che tu si sei candidato al Senato Accademico e, ora, sei diventato un Senatore Accademico della Statale di Milano. Soprattutto per chi non è particolarmente addentro al mondo universitario, ci potresti spiegare quali sono i compiti di un Senatore Accademico e quali sono le funzioni del Senato Accademico?

YS: Il Senato Accademico è uno dei due organi superiori, insieme con il Consiglio d’Amministrazione, ed, in particolare, ha funzioni di proposta d’iniziative, di supervisione e di controllo su qualsiasi argomento che riguardi la didattica, la ricerca e di servizi agli studenti. Per questo ricopre un ruolo molto importante nella vita quotidiana degli studenti di qualsiasi ateneo.

Alla Statale di Milano ci sono solo cinque senatori ed io ho la responsabilità di essere tra questi: virtualmente, mi trovo a rappresentare 12.500 studenti e non è una responsabilità da poco che, a mio modo di vedere, non porto solo nei confronti di chi ha deciso di votarmi ma anche nei confronti di chi non avrebbe scelto me.

L’importante è portare risultati e raggiungere obiettivi importanti, come i tre di cui dicevano, non per una piccola fetta del corpo studenti, ma per tutti quanti i miei colleghi di università.


Di seguito trovate il video integrale dell’intervista di Libertà in testa a Youssef Siher.


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