Il sistema pensionistico del Cile, a differenza del nostro, funziona molto bene: perché?

La riforma delle pensioni in Cile, il paese più ricco del Sud America nonchè uno tra i più alti al mondo per sviluppo umano (HDI), fu messa in atto durante l’inizio degli anni ’80 dello scorso secolo da Josè Piñera, giovane economista laureato ad Harvard e specializzato a Chicago, dove già si respirava aria di libertà economica grazie al contributo del futuro premio Nobel, Milton Friedman.

Venendo alle caratteristiche, il sistema pensionistico Cileno è detto “a capitalizzazione individuale“. Questo termine indica un processo molto semplice: lo stato smette di interferire nella vita del cittadino e lascia il lavoratore libero di versare i contributi a fondi pensionistici privati e di decidere quando e come andare in pensione.

Ogni lavoratore viene dotato di un libretto pensionistico, in cui può tenere d’occhio la situazione dei suoi contributi in maniera molto semplificata: quanto stanno rendendo, quando ho versato in totale, quando ottengono se vanno in pensione tra tot anni ecc.

Questo sistema ha funzionato talmente bene che il 99% dei cileni, avendone ormai la possibilità, ha abbandonato gli enti pubblici di previdenza e ha scelto di affidare i propri contributi ad un certo numero di aziende private che investono in pacchetti diversificati di azioni e bond a basso rischio.

I lavoratori possono inoltre spostare i propri contributi tra i diversi fondi e, questi ultimi, sono quindi sempre più incentivati a offrire le migliori condizioni possibili di investimento.

Si stima che, in media e al netto dell’inflazione, il conto di ogni lavoratore abbia fruttato oltre il 12%, permettendo ai pensionati di giungere a ricevere quasi l’80% del reddito medio degli ultimi 10 anni di lavoro. Insomma, questa riforma ha effettivamente funzionato.

Per questo motivo, sono tanti i paesi, specialmente in via di sviluppo o di recente costituzione, che stanno adottando il sistema pensionistico cileno e, persino gli Stati Uniti di Bush ci avevano fatto un pensierino.

Cosa può insegnarci il sistema pensionistico cileno?

Ebbene, tornando alle nostre pensioni, cosa può insegnarci riguardo al risparmio uno Stato come il nostro che ha perdite miliardarie, un debito pubblico di più di 2.000 miliardi di euro? Niente.

Per quanto possa essere complicato, è ora che l’Italia, ultima della classe, cominci a copiare o imparare dai migliori o a pagarne le conseguenze saranno, come al solito, le generazioni future, sia in termini di maggiore pressione contributiva per pagare le pensioni in essere sia in termini di minori pensioni percepite.

Un buon punto di partenza, per un dibattito sano, potrebbe proprio essere il sistema pensionistico cileno.

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