L’Italia è uno dei paesi europei più forti dal punto vista dell’assistenzialismo, delle dimensioni dello Stato, della pressione fiscale, della spesa pubblica e dei sussidi per le aziende.
Secondo l’Istitute Heritage, l’Italia è nella posizione numero 80 dell’Index Of Economic Freedom.
L’indice della Libertà Economica è il più famoso indice che classifica tutti i paesi del mondo su fattori come libertà imprenditoriale, di mercato, libertà dalla corruzione, diritti di proprietà, efficienza dell’apparato giudiziale ed ancora libertà fiscale, del mercato del lavoro e livello delle spese governative.
Parliamo di una posizione di classifica assai preoccupante. Consola il fatto che la posizione è inserita in una categoria di nazioni “moderatamente libere”, ma sono maggiori gli aspetti a preoccupare: l’Italia dista solo 15 posizioni e 2,2 punti rispetto alla categoria di nazioni considerate “prevalentemente non libere”.
L’Italia è la terza nazione meno libera nell’Europa occidentale, superando solo Croazia e Grecia.
Piaccia o non piaccia, esiste una forte correlazione inversa tra libertà economica e statalismo: più il livello di statalismo è forte, minore è la libertà economica.
Questo tende a produrre una ricchezza, presumibilmente fittizia. Una ricchezza provocata arbitrariamente dallo Stato, piuttosto che grazie alle logiche di mercato.
Statalismo ed assistenzialismo in Italia ed in altri paesi: un confronto preoccupante
Tra i paesi meno liberi o tendenti alla repressione figurano paesi come Russia, Cina, Nord Corea, ma facendo una ricerca approfondita possiamo riscontrare molti aspetti in comune.
Giusto per fare un elenco:
– Tra questi paesi riscontriamo uno Stato di diritto piuttosto debole;
– La magistratura è fortemente politicizzata e debole;
– Il concetto di proprietà privata piuttosto condizionato. In alcune nazioni non esiste la proprietà privata;
– Gli affari economici e imprenditoriali sono strettamente legati con il clientelismo;
– La corruzione è molto forte;
– I burocrati “governano”, godendo di ampia impunità;
– Lo Stato dirige direttamente alcuni settori di mercato;
– L’iniziativa economica, se è libera, è alle condizioni dello Stato;
– Alcuni mercati tendono a liberalizzarsi, ma i sussidi sono talvolta più incisivi del profitto.
Queste caratteristiche vi ricordano qualcosa?