Come e perché cadde il muro di Berlino?
Innanzitutto prima di quel fatidico 9 Novembre 1989 vi furono altri eventi che costituirono i presupposti per la caduta del muro, infatti la Germania est si trovava in netta difficoltà economica e sociale e conseguenzialmente aumentò il malcontento popolare e le proteste in tutta la DDR. La situazione si fece ancora più tesa a seguito della decisione del governo Ungherese di aprire i confini con l’Austria anche per i cittadini della DDR con la conseguenza che migliaia di essi assediarono le ambasciate della Repubblica Federale Tedesca a Praga e a Budapest.
La pressione aumentò ancora fino a culminare con le cosiddette manifestazioni del lunedì, una serie di proteste pacifiche che si tennero a Lipsia ogni primo giorno della settimana e nelle quali i partecipanti congiuntamente chiesero, tra le altre cose, più democrazia.
Il numero di coloro che presero parte a queste manifestazioni aumentò in maniera esponenziale, fino a raggiungere i 400.000 individui il 6 Novembre ; La paura principale dei partecipanti era una reazione armata da parte della polizia sulla scia di quanto era accaduto circa 4 mesi prima ( 4 maggio 1989) in Cina , dove le forze dell’ordine risposero con il fuoco ai disordini scoppiati a Pechino, ciò per fortuna però non accadde e questo diede ancora più coraggio e forza ai cittadini e correlativamente alimentò il vento della tensione che soffiava sul governo Tedesco.
La situazione era fortemente compromessa e quindi L’8 e il 9 novembre 1989 venne convocata un’importante riunione a cui presero parte tutti i vertici del partito comunista tedesco. L’idea generale era quella di concedere dei permessi ai cittadini dell’Est per viaggiare e recarsi nella Germania Ovest, al fine di allentare la tensione e di prendere tempo.
L’onere e l’onore di comunicare queste nuove decisioni alla stampa ricadde su Gunter Schabowski (Ministro della propaganda della DDR) il quale però non partecipò alla riunione e quindi non venne informato in maniera completa, infatti egli sapeva delle nuove regole ma non aveva avuto delucidazioni su come comunicarle e soprattutto da quando esse sarebbero state valide.
La conferenza iniziò alle 18, e poco prima delle 19 il giornalista Riccardo Ehrman fece una domanda destinata a cambiare il corso degli eventi, infatti egli chiese da quando queste regole e concessioni sarebbero entrate in vigore. Schabowski fu colto impreparato e cercò inutilmente la risposta tra i fogli che gli erano stati recapitati dal partito. In linea di massima infatti queste nuove decisioni sarebbero dovute diventare valide qualche giorno dopo (il tempo necessario per avvertire le guardie di confine e per regolamentare le procedure e l’organizzazione) ma Schabowski questo non lo poteva sapere e allora rispose che per quanto ne sapeva lui il decreto aveva un’efficacia immediata.
La conferenza stampa venne trasmessa in diretta televisiva e le conseguenze che ebbe questa risposta da parte del Ministro sono facilmente intuibili, decine di migliaia di berlinesi dell’Est infatti si precipitarono frettolosamente in strada e raggiunsero i valichi di frontiera. Le guardie che li presidiavano si trovarono improvvisamente circondate da un fiume di cittadini e senza la più pallida idea di cosa fare a riguardo.
Ovviamente i soldati si misero a tempestare di chiamate i loro superiori attendendo delle direttive su come affrontare questa situazione che li aveva colti completamente impreparati. La verità però è che nessuno sapeva cosa fare perché neanche l’esercito avrebbe potuto sopprimere una tale mole di persone che si era riversata e accalcata al confine. Si scelse allora di fare la cosa più logica e giusta ossia di aprire i varchi e di far transitare liberamente i cittadini da Est ad Ovest. Il muro dopo quasi 30 anni cadde e fu uno dei segnali più forti dello sgretolamento e della caduta dell’URSS.
Nei giorni e nelle settimane successive il muro venne abbattuto e la Germania fu ufficialmente riunificata il 3 Ottobre 1990.