Il conservatorismo fiscale è una filosofia politica ed economica che possiamo definire come fondata su tre principi cardine: tasse basse, spesa pubblica ridotta e debito pubblico minimo. Inoltre sostiene le misure tipiche del liberalismo classico, come la deregolamentazione, la libera concorrenza, il libero scambio.
Le origini del Conservatorismo Fiscale: Edmund Burke
Il primo che per certi versi teorizzò in maniera organica i concetti del conservatorismo fiscale fu il saggista britannico Edmund Burke.
Nelle sue “Riflessioni sulla rivoluzione in Francia” del 1790, Edmund Burke, ha sostenuto che un governo non poteva avere il diritto di accumulare grandi debiti e quindi gettare l’onere sul contribuente, scrivendo “il primo obbligo della società civile è quello verso la proprietà dei cittadini, non verso le richieste dei creditori dello Stato. I diritti del cittadino vengono prima in ordine di tempo, sono supremi in ordine d’importanza e sono superiori per relazione a tutti gli altri. I beni del privato, che egli li possegga per averli acquistati, oppure per eredità o in virtù di una certa partecipazione alle ricchezze di qualche comunità, non fanno parte – né espressamente né in maniera sottintesa – della garanzia data ai creditori. Una garanzia di questo tipo era assai lontana dalla mente del creditore al momento dell’accordo, giacché questi ben sapeva come un organismo pubblico, sia esso rappresentato da un monarca o da un Senato, possa offrire solo la garanzia della proprietà pubblica e non possa avere altra proprietà di tal genere che quella derivante da tasse giuste e proporzionate imposte a tutti i cittadini”.
Il New Deal ed il Conservatorismo Fiscale
Nonostante le origini settecentesche il termine propriamente detto emerse solamente durante gli anni ’30 per indicare coloro che si opponevano al New Deal.
In quel periodo emersero i cosiddetti liberali “moderni”, che sostenevano le regolamentazioni e l’interventismo delle politiche di Franklin Roosevelt; perciò i liberali classici per distinguersi da questa nuova fazione, iniziarono a definirsi conservatori.
Il Conservatorismo Fiscale fuori dagli USA
Pur essendo nato negli Stati Uniti, il termine viene usato per indicare l’orientamento economico di molte figure e movimenti di centro destra in tutto il mondo, dal partito conservatore inglese al partito liberale australiano.
Tuttavia in altri stati come l’Italia, si continua ad usare il generico termine liberalismo per definire le posizioni conservatrici fiscali.