Il 2020 sarà ricordato nella storia come l’anno del Covid-19, in cui la società ha dovuto cambiare il modo di vivere sotto ogni aspetto: dal lavoro e dall’istruzione fino al modo di socializzare. Ma come sarà la vita finita la pandemia? In questo articolo cerchiamo di capire come potrebbe essere la società post Covid.
Istruzione
Sicuramente uno dei settori che più sta subendo la pandemia è quello scolastico: nell’ultimo anno abbiamo infatti capito quanto sia importante una partecipazione attiva e in presenza per un apprendimento ottimale.
D’altro canto questa situazione ci insegnerà, o almeno dovrebbe, a lavorare nell’ottica di una modernizzazione del sistema scolastico in cui la digitalizzazione non solo consentirà la didattica a distanza (includendo eventuali studenti impossibilitati a frequentare la lezione in presenza) ma costituirà anche uno strumento di didattica attiva, assicurando un processo di apprendimento – insegnamento innovativo, integrativo e ancora più autentico.
Lavoro
Per quanto riguarda il mondo del lavoro bisogna fare una divisione tra i lavori che consentono lo Smart Working e quelli che non lo permettono.
Lo Smart Working, attraverso la sviluppata digitalizzazione, consente e consentirà sempre di più una maggior gestione del tempo di lavoro e una maggiore produttività. Così il lavoratore avrà una migliore gestione della propria vita, inoltre non avrà orari di lavoro fissi e alienanti ma potrà svolgere una sorta di autogestione.
Per chi non potrà fare uso dello Smart Working (meccanici, ristoratori, dottori, ricercatori ecc.) la digitalizzazione avrà un impatto differente. In questo caso si avrà una cooperazione tra uomo e digitale, in cui il lavoratore sarà sostenuto e facilitato nelle proprie mansioni dalla tecnologia.
Economia
L’ambito economico sarà sicuramente quello più delicato. Senza ombra di dubbio avremo una grande crisi economica. L’Organizzazione Mondiale del Lavoro stima che alla fine della pandemia avremo un incremento di 25 milioni di disoccupati nel mondo.
Ma ancora una volta è tutto nelle nostre mani, infatti dovremo essere in grado di trovare nuovi settori di sviluppo economico come potrebbero essere gli investimenti Green, puntando più su un’economia circolare (in cui un oggetto in produzione non ha una fine ma un continuo riciclo) rispetto ad un’economia lineare. Investire poi in opere pubbliche cercando il più possibile di andare verso la modernizzazione. Infine un altro settore in cui investire potrebbe essere quello della sanità e della ricerca. Tutte queste mosse devono avere l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro in modo da sopperire all’incremento di disoccupati.
Svolta nella storia
A questo punto viene da chiedersi se ci troviamo in uno di quei momenti storici cruciali, uno di quegli eventi come è stato il 1700 con la prima rivoluzione industriale, o la seconda metà del 1800 con la seconda rivoluzione industriale oppure la prima metà del 1900 dopo le grandi guerre in cui la società è cambiata sotto l’aspetto sociale, economico e politico subendo un cambiamento radicale. Ma se così fosse siamo all’altezza di questo cambiamento? Perché alla fine è di questo che si tratta, di essere in grado di voltare pagina e iniziare a scrivere una nuova storia post Covid.
Anche gli effetti psicologici saranno una conseguenza. Relazioni sociali già intaccate dai social, la paura e la disabitudine del contatto e della vicinanza, il ritorno a vedere i muscoli facciali che determinano le nostre emozioni oggi in gran parte perse per le mascherine. Ci sarà una perdita dei posti di lavoro ma un aumento di psicologi