Conte ottiene la fiducia ma la maggioranza è instabile, al Senato: 156 per il governo, 140 contrari e 16 astenuti (i senatori di Italia Viva).
Dopo la maggioranza assoluta ottenuta alla Camera, Conte riesce a resistere anche in Senato, ma grazie solo all’astensione di Italia Viva, a qualche defezione ed ai senatori a vita (prelevati dalle loro case in meno 24 ore), che non gli sono comunque bastati per raggiungere i 161 senatori (ossia la maggioranza assoluta).
La Fiducia c’è… e adesso?
Ora inizia un’altra fase. Quella in cui Conte cercherà di mantenere il posto a Palazzo Chigi. Il premier potrebbe trattare con i centristi e continuare con questo governo, rivedendo qualche ministero distribuendo i tre posti lasciati vacanti da Italia Viva.
O potrebbe tornare al tavolo delle trattative con Renzi, anche se rimane ipotesi difficile.
Per correttezza istituzionale Conte dovrebbe salire prima al Colle per riferire a Mattarella le sue intenzioni future. Difficile che si dimetta avendo raggiunto il suo obiettivo, se i voti fossero stati 152 o 153 lo avrebbe potuto fare.
Malumori dal centrodestra contro il Governo Conte.
Il centrodestra in questo momento si appella al Capo dello Stato.
“Ci rivolgeremo a Mattarella: c’è un governo che non ha la maggioranza al Senato e sta in piedi con chi cambia casacca”, afferma Matteo Salvini.
“Rispetto alle premesse e alle speranze di Conte e Casalino le cose non sono andate come speravano: sentivo parlare di decine di responsabili ma al netto di casi singoli, dall’altra parte ce ne sono di più, il centrodestra ha mantenuto la sua compattezza e non era scontato. Ho parlato con Salvini, parlerò con Berlusconi. Ora dobbiamo chiedere un colloquio con il Colle”, dichiara Giorgia Meloni, che esclude un governo di unità nazionale.
“Il voto è l’unica strada per rialzarsi” e la crisi del Governo Conte è solo all’inizio.