In questo periodo di pandemia COVID-19, l’OCSE si aspetta un aumento della corruzione che andrà di pari passo con l’aumento della spesa pubblica. Tuttavia, questo pericolo cambia da paese a paese, anche all’interno dell’Europa, si hanno situazioni molto diversificate: oggi parliamo dell’Estonia.
Chi sono i paesi europei più e meno corrotti?
Nei Paesi scandinavi, la corruzione all’interno della funzione pubblica è ridotta ai minimi termini. In alcuni Paesi dell’Europa orientale e meridionale, la situazione è più complessa.
L’Italia ha peggiorato la propria situazione dal 1996 ad oggi, così come Grecia, Portogallo, Ungheria. Sembra che dove c’è corruzione, questa sia destinata ad aumentare.
Alcuni paesi sono riusciti con grandi sforzi ad invertire la rotta, tra cui l’Estonia.
Negli anni Novanta molti Stati hanno istituito autorità anticorruzione indipendenti. La Lettonia e la Lituania lo hanno fatto per soddisfare i requisiti per l’adesione all’Unione Europea. L’Estonia, invece, ha preferito affidarsi alle autorità già esistenti, sotto la direzione del ministero degli Interni.
Da dove deriva la corruzione?
Secondo i dati della Heritage Foundation, l’Estonia è uno dei 10 Paesi economicamente più liberi del mondo. L’assenza di una regolamentazione eccessivamente complessa riduce le possibilità di corruzione.
D’altronde, la corruzione si nasconde fra le leggi poco chiare, la burocrazia e la mancanza di trasparenza del settore statale.
Un altro fattore che ha portato al calo della corruzione è l’estesa digitalizzazione del governo. Ad esempio, se tutte le domande verso la Pubblica Amministrazione sono presentate e gestite elettronicamente, è più difficile per i funzionari pubblici manipolare le pratiche per acquisire vantaggi economici impropri: con la digitalizzazione in Estonia è possibile aprire un’azienda in meno di mezz’ora online, con una procedura chiara e facile per l’utente.
Inoltre, il basso livello di corruzione e le relative misure per contrastarle sono da ricondurre alle grandi pressioni esercitate dall’opinione pubblica, che non era più disposta a tollerare alti livelli di corruzione.
Se un gran numero di persone smettesse di “legittimare” e “giustificare” la corruzione, i responsabili politici sarebbero portati a reagire e a fare in modo che le misure anticorruzione siano più efficaci.
In conclusione, si dimostra che la corruzione può essere combattuta con successo se i cittadini reagiscono chiedendo meno burocrazia, più trasparenza, meno leggi (e più chiare) e più libertà economica.